lunedì 27 aprile 2009

Un'introduzione antropologica a YouTube

An anthropological introduction to YouTube


Una delle qualità che riconosco agli antropologi è di comprendere i nostri comportamenti senza porre giudizi preconcetti. Michael Lee Wesch è un antropologo della Kansas State University e svolge ricerche sui new media e i loro effetti sull'interazione umana, ma è anche l'autore di un video "Web 2.0 ... The Machine is Us/ing Us", pubblicato su YouTube nel Gennaio 2007, che in breve tempo è rimbalzato per la rete raggiungendo cifre di pubblico da capogiro. Un fatto eccezionale se si pensa che si trattava di un video di un antropologo il cui pubblico solitamente è ristretto a pochi studiosi.
Il web sembra aver bisogno come tutti i media di potersi riflettere e di riflettere su se stesso e in Wesch ha trovato il proprio paladino.
Il video che ho deciso di postare oggi dura circa un'ora ed è in lingua inglese ma vale la pena guardarlo per farsi un'idea di che cosa sia la comunicazione tramite i video, chi c'è dietro, quali comportamenti ha innescato e come . Passa in rassegna gli episodi più significativi di Youtube dalla danza Numa Numa del ragazzo cicciottello al tipo che va in giro per il mondo donando abbracci fino ad arrivare alle falsificazioni di identità. Il tutto è narrato e visualizzato con leggerezza e fa pure ridere. Wesch stesso si è messo in gioco attraverso il metodo dell'osservazione partecipante e insieme al suo gruppo di lavoro crea video, vlog sullo stato delle sue ricerche e interagisce con il resto della comunità. Il risultato è un video che capovolge, beh diciamo sposta, alcuni dei nostri maggiori pregiudizi sui video di Youtube, almeno i miei li ha cambiati:)



Sarebbe bello poter sottotitolare il video ma data la lunghezza ho optato per una breve traduzione dei passaggi essenziali:

0:00 Introduzione a YouTube in numeri
2:00 Numa Numa e la celebrazione delle webcam
5:53 Il nuovo "media-paesaggio"
12:16 Introduzione al nostro Team di ricerca
12:56 Chi c'è su YouTube?
13:25 Una breve rassegna dei tipi di video che si possono trovare su YouTube
17:04 Il 5% dei video sono vlog personali e indirizzati direttamente alla community di YouTube. Perché?
17:30 YouTube nel contesto. La perdita della comunità e l'individualismo che fa rete (Wellman)
18:41 Inversione culturale: individualismo e comunità
19:15 Comprendere nuove forme di comunità attraverso l'osservazione partecipante
21:18 YouTube come mezzo per la comunità
23:00 I nostri primi vlog
25:00 La webcam: tutti guardano dove non c'è nessuno ("context collapse")
26:05 Ri-conoscimento e nuove forme di presa di coscienza di sé (McLuhan)
27:58 L'anonimato nel guardare Youtube: amore e odio
29:53 Arresto dell'estetica
30:25 Connessione senza costrizione
32:35 Liberi abbracci: un eroe per la nostra cultura mediata
34:02 YouTube dramma: alla ricerca della popolarità
34:55 Una star: emokid21ohio
36:55 YouTube la crisi dell'autenticità: la storia di LonelyGirl15
39:50 Riflessioni sull'autenticità
41:54 Prendersi gioco del sistema ed esporlo
47:32 Produzione attraverso il network
49:29 Poema: The Little Glass Dot, The Eyes of the World
51:15 Conclusioni attraverso bnessel1973
52:50 Crediti(Our Numa Numa dance)

venerdì 24 aprile 2009

Da dove vengono i video collage di Youtube. Cut-Ups da Vimeo

Qualche tempo fa ho messo sul blog un video che ritagliando spezzoni musicali da Youtube ricomponeva una simpatica sequenza musicale.
In queste settimane The Internet Simphony,un video virale simile, che utilizza la stessa tecnica di mash-up, sta andando per la maggiore. Tecniche che ben si addicono alla marea di video immessi in rete da riutilizzare per nuove composizioni. Ma un po' di storia non fa male a Youtube né a Internet e il cosiddetto mash-up, collage o che dir si voglia ha padri illustri tra i quali William Burroughs e le sue tecniche di cut-up. Già negli anni 50 il noto scrittore sperimentava forme di collage testuale o cut-up e prima di lui in pittura.

La più semplice forma di cut-up, come suggerito dallo stesso scrittore, consiste nel tagliare una pagina in quattro sezioni e poi dare a queste ultime una nuova sequenza. Poi si prosegue spezzettando le parti in unità ancora più piccole e così via. Ma il cut-up può trovare dei modi di utilizzo anche in forme diverse dal testo scritto: anche il nastro di una cassetta audio può venire ritagliato e ricomposto in maniera disordinata.


Il bellissimo video di oggi dal titolo appunto Cut-ups utilizza la voce di Burroughs per spiegare questa tecnica e i suoi effetti rivoluzionari...



Cut-Ups from Matti Niinimäki on Vimeo.

Per chi non comprende l'inglese qui trovate una breve trascrizione del video:

Questo esperimento è iniziato non con le audiocassette ma sulla carta. Nel 1959 Brian Gysin disse che la scrittura è indietro di cinquanta anni rispetto alla pittura e apllicò la tecnica di montaggio alle parole sulla pagina e questa tecnica era già stata utilizzata in pittura ben prima. Brian selezionava le parole dai giornali ricompononendole a caso. Quando sperimenti con il cut-up per un certo periodo scopri che i significati casuali che si ricompongono sembrano riferirsi a eventi futuri...tagliare il presente fa scaturire il futuro?
Il passo successivo fu tagliare spezzoni di audiocassette e Brian fu il primo a farlo. Ora qui vi faccio sentire alcune esperimenti fatti da Brian che mostrano cosa si può ottenere con una sola frase di una voce...seguono gli esperimenti tratti dalla frase vocale

mercoledì 15 aprile 2009

Cinquanta persone una domanda a New Orleans

Una serie di brevi documentari che ritraggono i passanti delle città e una domanda per tutti. Niente di originale apparentemente ma lo stile e la freschezza delle riprese hanno portato gli autori a realizzare un progetto di successo a giro per il mondo. Sono già stati a New York, Londra e in preparazione hanno Perugia e altre città.
Il modello è sempre lo stesso: si trova un angolo di strada si fermano i passanti e si pone loro una domanda stando attenti a ritrarre risposte, sguardi, silenzi e differenze di opinione. Qui potete guardare due dei loro video da New Orleans e New York e per maggiori informazioni consultare il loro sito FIFTYPEOPLEONEQUESTION


Fifty People, One Question: New Orleans from Benjamin Reece on Vimeo.



Fifty People, One Question: New York from Fifty People, One Question on Vimeo.

lunedì 13 aprile 2009

Video: Il magico e inquietante mondo del Motion Graphic

Una matita magica crea gli oggetti del desiderio di una bambina in un'atrmosfera sempre più inquietante. Il video era già stato messo online su Youtube lo scorso anno e seguendo le sue tracce ho trovato il titolo originale Scribe Conjures Alternate Dimension.
Il regista è Christian Simmons studente universitario che con il gruppo The Dandy Dwarves ha messo in piedi una casa di produzione e il sito SCADshorts.com sponsorizzati dall'università Savannah College of Art and Design. Peccato che il sito non sia più aggiornato dall'anno scorso. Talento e lavoro fuori dal comune per degli studenti universitari!
Per chi è curioso di vedere il making of può trovarlo al seguente link
Che ne dici fratello?

martedì 7 aprile 2009

Video: il mondo delle creature di Theo Jansen

Sedici annni fa l'olandese Theo Jansen ha iniziato la sua avventura artistica: costruire creature viventi e il progetto prevede che siano indipendenti. Hanno un "cervello" semplice che indica loro dove si trovano e un meccanismo geniale che permette loro di camminare sulla sabbia grazie al vento. Sono in realtà sculture cinetiche ma il confine tra inanimato e animato si può dire è sottile.
In questo video Jansen è stato invitato a tenere una conferenza dalla fondazione Ted che invita le migliori menti del mondo a condividere le proprie idee e progetti con il pubblico. Il loro sito raccoglie le conferenze, le diffonde e sta ottenendo un grande successo in rete.
In questo caso il video da dotsub contiene i sottotitoli in italiano.

mercoledì 1 aprile 2009

Uno sguardo sulle donne in Afghanistan

Su tutti i giornali è apparsa la notizia che in Afghanistan è stato legalizzato lo stupro delle donne sposate da parte dei loro mariti. Un regalo ai conservatori da parte di un governo non più credibile. La posizione delle donne in Afghanistan peggiora sempre più...

La storia di Nilofar Habibi, presentatrice di Herat tv in Afghanistan è stata un simbolo della resistenza per le donne giornaliste in quel paese nel 2008. Adesso è costretta all'esilio nel Doha Centre for Media Freedom in Qatar. Non posso sottotitolare questo prezioso video perché ha già i sottotitoli in inglese e lo rovinerei aggiungendone altri.
Vi anticipo brevemente la sua storia.

Nilofar lavorava in tv e un giorno mentre percorreva la strada per andare a lavorare (per inciso 20 km) ha notato una macchina, con dentro un uomo e una donna, che la stava pedinando. L'hanno fermata e il suo cuore si è fermato. Il loro messaggio era chiaro. Le hanno tagliuzzato con un rasoio il braccio minacciandola che se fosse tornata a lavorare loro sarebbero tornati con un coltello e il giorno dopo con una pistola.
Lei è tornata a lavorare.
Il giorno dopo una donna le ha bussato alla porta per chiederle un bicchiere d'acqua e mentre lei versava l'acqua è stata pugnalata. Per lei il suo lavoro era motivo di orgoglio, stimolo per aiutare il proprio paese e non comprende ancora il motivo per cui è stata perseguitata.
Omar Khalifa è l'autore di questo breve e intenso documentario. Giornalista di giorno e regista di notte si avvale di una piccola videocamera hd per girare i suoi video e guardate che risultati ottiene. Credo sempre che la forma sia parte essenziale del contenuto.


Nilo's Story from Omar Khalifa on Vimeo.